Il Parlamento trovi al più presto una soluzione che permetta la soppressione dell’obbligo (introdotto dalla legge di Stabilità) di comunicazione all’Amministrazione finanziaria delle operazioni ai fini Iva (il cosiddetto “Spesometro”) per i piccoli produttori agricoli, quelli, cioè, che non superano i 7 mila euro di vendite l’anno. Questo il rinnovato appello lanciato da Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare.
La reintroduzione di questo obbligo -sottolinea Agrinsieme- è una misura penalizzante che accresce la burocrazia, aumenta i costi e rischia di mettere in ginocchio le imprese. La sua soppressione, che non avrà oneri per la spesa pubblica, diventa urgente in quanto i piccoli agricoltori dal prossimo aprile sono tenuti agli adempimenti previsti dal provvedimento.
Agrinsieme rimarca ancora una volta i gravosi effetti per le piccole aziende agricole, che saranno costrette a registrare tutte le fatture d’acquisto e le autofatture di vendita. Con l’aggravante di inviare in modo telematico l’elenco di tali operazioni. E questo comporterà, inevitabilmente, spese aggiuntive da parte dell’agricoltore, già alle prese con costi crescenti e con non poche difficoltà di ordine burocratico.