E’ allarme a Mezzago per il futuro della coltivazione del tipico turione, di cui è iniziato in questi giorni il raccolto.
L’incertezza per la costruzione dell’inutile e costosa Pedemontana potrebbe più che dimezzare la produzione dell’Asparago Rosa di Mezzago (Mb). Il percorso della nuova autostrada passa proprio dai terreni argillosi con presenza di metalli ferrosi che consentono al turione di crescere con le caratteristiche che ne hanno decretato il successo.
Nei venti anni di riscoperta questo ortaggio ha consentito lo sviluppo sostenibile dell’economia locale, a partire dalla preservazione e valorizzazione della biodiversità agricola e anche culturale. Da dieci anni l’Azienda Agricola Cattaneo Fiorinda (5 ettari, la più estesa della Caam, Cooperativa Agricola di Asparagicoltori Mezzaghesi [16 ettari in tutto]) è sospesa, potrebbe crescere visto l’incremento della domanda, ma ha la sfortuna di essere sul tracciato della Pedemontana e della Gronda Ferroviaria. Ha cercato anche di spostarsi, ma i soldi dell’esproprio non arriveranno prima del 2018-2019, perché la tratta di autostrada che passerà da Mezzago ha i cantieri calendarizzati tra non meno di cinque anni, questo termine risale a sei mesi fa, prima dell’attuale crisi finanziaria di cui si stanno occupando sindaci, Regione e Governo.
“In gioco – ha dichiarato il direttore di Cia Mi-Lo-Mb Paola Santeramo – c’è la metà dei terreni coltivati ad Asparago Rosa, non una porzione residuale, possibile che a meno di un anno da Expo 2015, dedicata all’alimentazione, non sia possibile trovare una soluzione per consentire a questo esempio di agricoltura sostenibile di svilupparsi insieme alla propria comunità?”