L’amore per l’antichità, l’attaccamento all’identità rurale e lo sguardo attento verso la Città che Cambia di Niccolò Reverdini, sono raccolti nell’abbraccio del millenario Bosco di Riazzolo, a pochi passi da Milano presso la Cascina Forestina. Il percorso che si snoda dentro questa azienda a vocazione biologica, che svolge inoltre attività agrituristica, in mezzo a “una corte lombarda in miniatura, sedici ettari di seminativi irrigui contornati da altrettanti boschi planiziali, siepi, filari, fontanili…”, è anche un viaggio culturale attraverso gli svariati interessi del suo curioso proprietario.
A partire dagli anni Novanta del secolo scorso la Politica Agricola Comunitaria ha cominciato a promuovere la “multifunzionalità dell’azienda, produttrice non più soltanto di beni, ma altresì di servizi legati, come i primi, ai pregi del territorio…”. Nella Cascina Forestina nasce così un agriturismo, inteso come attività impegnata nella cura della produzione e del paesaggio, e consapevole della cultura rurale e della sua identità sociale.
Nella filosofia dell’accoglienza di quest’azienda agricola trovano così spazio il recupero di razze autoctone di animali domestici quali il pollo Milanino e la vacca Varzese, la reintroduzione di specie selvatiche in via d’estinzione come il Pelobate insubrico, la Rana di Lataste ed alcuni rapaci notturni, e le specie vegetali esotiche portate dalle comunità straniere sempre più numerose nel territorio. Il dialogo interculturale prima o poi passa necessariamente per la tavola. Nel clima di apertura e inclusione della Forestina è stato così possibile costituire il Pranzo di Babele, un gruppo di donne provenienti da tutti i continenti che si sono ritrovate per scambiare cultura alimentare, per poi costituire un servizio di catering veramente internazionale!