Una stazione delle linee ferroviarie suburbane, con l’ingresso affacciato su un ampio spiazzo sopraelevato, con le vette frastagliate dei nuovi grattacieli che si innalzano sopra i tetti della città. Case vecchie testimoni involontari di un lungo susseguirsi di storie e nebbia, sedi di bar immutabili nonostante ripetuti cambi di gestione, kebabbari, money transfer, chiamate internazionali, compro oro e un venerando circolo ARCI. Un complesso universitario dalle linee avveniristiche, prestigiosa dimora estiva del Politecnico di Milano, e tempio indiscusso del design. Un tranquillo sabato mattina di giugno nel quartiere di Bovisa, a nord della metropoli.
“Il design è molto di più di ciò che appare, è una materia complessa e affascinante che necessita di essere meglio compresa”, mi spiega Alessandro constatando la mia diffidenza istintiva verso un ambiente che ai non addetti ai lavori appare inaccessibile e inspiegabile.
Alcuni Coltivandos ritratti al lavoro nell’orto collettivo del Politecnico-Bovisa. Da sinistra Bianca, Alessandro, Agostina e Claudia
Tuttavia non posso non essere affascinato da come, in un angolo di verde adiacente alla facoltà, grazie all’idea del dottor Davide Fassi sia sorta la splendida realtà di “Coltivando”, un orto collettivo. L’incontro tra il design e l’agricoltura ha generato una straordinaria esperienza, che ha richiamato appassionati volontari – gli agguerriti e famigerati Coltivandos… – reclutandoli tra residenti e frequentatori del quartiere, contribuendo a saldare i rapporti tra i cittadini e la loro facoltosa vicina di casa, l’università.
Coltivando e Nutrire la Città che Cambia si sono trovati reciprocamente simpatici fin da subito, dal giorno 14 maggio nel quale si conobbero ad un convegno nella straordinaria Villa Necchi-Campiglio. In quell’occasione nacque l’idea di arricchire l’orto collettivo del Politecnico-Bovisa con alcune specie esotiche che avrebbero potuto favorire l’incontro tra i cittadini del quartiere appartenenti a diverse culture. Nel corso della mia visita all’orto ho presentato gli Ortaggi Migranti ai Coltivandos, quando Alessandro interviene dicendo “Un momento, io ho portato alcuni semi da un recente viaggio nell’India del nord…”. Ed ecco comparire sacchetti contenenti semi Ampalaya e Okra!
I Coltivandos si sono messi subito al lavoro per mettere a dimora i preziosi semi, e dopo pochi giorni mi hanno inviato per e-mail le fotografie delle prime piantine.