Chenopidium quinoa (Willd.)
Famiglia: Chenopodiaceae
Origine: Ande
È consumata presso le comunità provenienti da Bolivia, Perù, Cile, Ecuador
Provenienza: Paesi andini
Famiglia: Chenopodiaceae
La quinoa è un grano andino, una pianta erbacea dal portamento eretto la cui altezza può variare nell’intervallo tra 1 e 2 m.
Viene coltivata sull’Altiplano, negli odierni Bolivia e Perù, da più di 5000 anni. Nelle culture pre-colombiane, gli Inca in particolare, era considerata un dono degli Dei. I conquistadores la misero al bando, essendo oggetto di culti pagani. Fu riscoperta negli anni ’70 del XX secolo dalla NASA, che l’ha dichiarata un alimento ideale per le missioni spaziali.
Coltivazione
Durata del ciclo colturale: 90-240 giorni, a seconda della varietà.
Ambiente
Le numerose varietà di quinoa si adattano a molteplici condizioni ambientali. L’areale di coltivazione si estende da 0 a 4000 mslm.
Tmin: 2-14 °C
Tmax: 18-35 °C
La pianta è resistente al gelo, fino a temperature di -8 °C.
Esigenze idriche: 500-1000 mm/anno. La pianta può tollerare condizioni di semi-aridità caratterizzate da 250 mm/anno. Necessita di suoli ben drenati. È in grado di sopravvivere e produrre con gradi di salinità del terreno paragonabili all’acqua di mare.
Usi e proprietà
I semi di quinoa possono essere consumati tal quali in zuppe, ridotti in farine, oppure trasformati in bevande alcoliche. Anche le foglie possono essere mangiate, mentre tutte le parti verdi sono utilizzabili come alimento zootecnico.
Oltre ad essere ricca di antiossidanti e sali minerali, la quinoa presenta un profilo amminoacidico che l’avvicina agli alimenti di origine animale, come il latte o la carne bianca.
Dove si trova