La Cia ricorda gli ultimi dati diffusi dall’Istat che segnalano un incremento del 7,1% degli occupati del settore primario nell’ultimo trimestre del 2014: bene le norme contenute nel Jobs Act, il comparto deve poter continuare a contare su un impianto legislativo specifico e flessibile. Ma nella parte attuativa ci sono alcune difficoltà che vanno presto superate.
L’agricoltura è un settore vitale, moderno, in grado di mantenere, attrarre e creare occupazione. Un settore dove le risorse umane sono un valore e non un costo da tagliare, neppure nei periodi di più profonda sofferenza economica come quello attuale. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, sottolineando come gli ultimi dati dell’Istat relativi all’ultimo trimestre dell’anno non fanno che confermare questo assunto, con un incremento del 5,5% per il lavoro dipendete e dell’8,7% per quello autonomo.
Ma queste scelte imprenditoriali coraggiose ,sottolinea ora la Cia, devono poter continuare a contare su un impianto legislativo specifico e flessibile, come confermato dai decreti attuativi del Jobs Act che, intrepretando correttamente le esigenze del settore, non intaccano né il sistema degli ammortizzatori sociali agricoli né il regime “ad hoc” sui contratti a termine.
Nello stesso tempo ,continua la Cia, si è compresa la necessità di non limitarsi alla “manutenzione” dell’occupazione esistente ma di andare oltre, mettendo in campo misure per stabilizzare e favorire l’occupazione. “Campolibero”, con gli incentivi per l’assunzione dei giovani con contratto triennale, e la legge di Stabilità, con l’estensione al settore primario dell’esonero contributivo per i nuovi contatti a tempo indeterminato, vanno in questa direzione.
La Cia evidenzia, però, che nella parte attuativa vi sono alcune difficoltà che vanno presto superate: da un parte occorre il chiarimento richiesto al ministero del Lavoro in ordine al diritto dei giovani assunti con contratto triennale di percepire le prestazioni a sostegno del reddito nei periodi di non lavoro come tutti gli altri lavoratori a termine agricoli (pena una drastica riduzione dell’effetto positivo della norma); sul versante dell’esonero sulle assunzioni a tempo indeterminato ,che solo per il settore agricolo si attiva su richiesta dell’azienda, non è ancora disponibile la procedura operativa.
Insomma, conclude la Cia, per chi crea occupazione, e l’agricoltura lo fa, le norme di sostegno sono determinanti ma il semaforo deve essere verde.