Oggi vorrei portarvi con me e Antonio Corbari in uno dei nostri giri per le aziende del progetto Nutrire la Città che Cambia. Per farvi capire il lavoro che c’è dietro e le persone che ne fanno parte.
Punto di partenza del nostro tour è sempre Cernusco sul Naviglio. Qui io e Antonio ci incontriamo nella sua ex azienda, Corbariobio, che ha ceduto da qualche anno a tre ragazzi: Luigi Lazzarini, Silvio Minconetti e Daniele Fedeli. Di solito è Luigi a portarmi a fare un giro tra i campi dove sono state coltivate le “esotiche lombarde”. Il tempo per scattare alcune foto, scambiare due chiacchiere, e siamo pronti per ripartire direzione Bernareggio (Mb), dove ci aspetta Francesco Ghezzi, che con entusiasmo ci mostra le sue piantine di ampalaya, okra, e melanzana africana. Risaliamo in macchina, questa volta in direzione sud-ovest, per la precisione verso Ripalta Cremasca (CR) nell’azienda di Cascina Zappello condotta da Roberto Anni. Roberto ha iniziato da pochi anni a coltivare il piccolo appezzamento di terra lasciatoli in eredità, la sua voglia di imparare, però, è tanta e non appena io e Antonio arriviamo da lui ci sommerge di domande e di curiosità. Le sue esotiche, grazie anche ai preziosi consigli di Antonio, sono cresciute bene a parte qualche problemino alle melanzane imputabile alla presenza della dorifora. Lasciamo Cascina Zappello alla volta di Villanova del Sillaro (Lo) per andare a trovare Cinzia Rocca, nuova entrata nel progetto con la sua quìnoa. Un caffè, quattro chiacchiere, un giro per le quattro pertiche seminate a quìnoa e siamo di nuovo in macchina per far tappa alla Cooperativa Sociale I Germogli in quel di Pavia, per la precisione a Lambrinia di Chignolo. Qui tra le vigne, se non è indaffarato con le sue api, troviamo Giancarlo. Il suo miele è una delizia per il palato e l’esperimento con le esotiche (ampalaya, melanzana africana e ajì amarillo) procede alla grande.
Si fa così ora di pranzo e con Antonio, che come me è una buona forchetta, ci fermiamo in una delle tante trattorie sulla strada per Abbiategrasso, prossima tappa del nostro giro. Un buon pranzo e un caffè e siamo pronti per ripartire. Arriviamo così nel primo pomeriggio dai ragazzi di Cascina Fraschina. Michele Bertoldi, Tommaso Montorfano, Andrea Lucchi e Marco Esposito con la costante supervisione di Antonio mandano avanti un vivaio, un negozio nel quale vendono direttamente i propri ortaggi e da poco anche un Bed & Breakfast. Insomma ne hanno di lavoro da fare, ma non per questo lasciano da parte gli ortaggi esotici. E’ questa l’azienda insieme a l’azienda Corbari ad aver permesso la coltivazione di quasi tutti le colture esotiche del progetto.
Lasciati i ragazzi della Fraschina ai loro mille impegni andiamo a salutare Niccolò Reverdini nel suo agriturismo “La Forestina” a Cisliano, Milano. Se il tempo lo permette, oltre a vedere come stanno i suoi ortaggi esotici, ci facciamo un breve giro nel bellissimo bosco che è parte della sua azienda, una delle pochissime foreste planiziali del Parco Agricolo Sud Milano.
E’ ormai pomeriggio inoltrato quando raggiungiamo Alberto Cassani nei campi della sua azienda, La natura in casa, che si trova a Sedriano (Mi), dove c’è anche l’agrispaccio, ma che ha campi anche nell’adiacente Corbetta (Mi).
Prima di tornare a casa passiamo a trovare Luigi Brognoli e la sua famiglia nel loro agriturismo didattico “Il Murnee” di Busto Garolfo (Mi). Quando non è accerchiato da bambini urlanti, Luigi, Gino per i più piccoli, ci mostra con orgoglio il boschetto proprio dietro la sua cascina, e ci porta a vedere i campi dove si trovano anche okra, ampalaya e kangkong da lui coltivati con l’aiuto dei bimbi che hanno affollato il suo campo estivo.
La giornata è praticamente finita torniamo verso Milano, anzi, Antonio verso la sua Cernusco, e nel viaggio ci confrontiamo sull’andamento delle coltivazioni nelle diverse aziende.
Di Marta Guarise