4 miliardi di costi per l’agricoltura
40 chili di carta all’anno per azienda
Il 5 maggio manifesteremo a Bologna vicino alla Fiera per dire basta
“Il governo fermi la crescita della burocrazia, ormai – ha dichiarato il presidente di Cia Lombardia Giovanni Daghetta – abbiamo superato i quattro (4) miliardi di costi per tutto il settore agricolo e le cento (100) giornate lavoro di un impiegato amministrativo per produrre i quaranta (40) chili di documenti per gli adempimenti di ciascuna azienda. Il mostro ci ha divorato, mentre prodotti fondamentali per il comparto primario della Lombardia, come il latte, sono pagati trenta centesimi di euro (0,30) al litro, oltre un terzo in meno di quanto costa agli agricoltori.
Ogni anno sono tremila (3000) le aziende che chiudono, lo Stato, tramite l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) è in ritardo sul pagamento dei contributi 2015 della Pac (Politica agricola comune) per seicento (600) milioni di euro, un terzo del miliardo e ottocento (1,8) stanziati (470.000 imprese su 652.000 in totale).
A questo scenario aggiungiamo anche i danni alle imprese agricole dovuto all’embargo deciso dal governo nei confronti della Russia”.
“Abbiamo bisogno di semplificazioni nella burocrazia – ha spiegato il direttore di Cia Lombardia e Milano-Lodi-Monza e Brianza Paola Santeramo – come nella richiesta dei contributi dell’Agea, e di abolizione di enti inutili come l’Aia, Associazione Italiana Allevatori. Ci servono ulteriori semplificazioni nei controlli per la zootecnia, l’olivocoltura e la multifunzionalità, nonché norme contro il consumo di suolo e la prevenzione del dissesto idrogeologico. E’ ora di affrontare con decisione i danni da parte della fauna selvatica, a partire dai risarcimenti.
E’ possibile da subito accelerare l’attuazione dei Psr, Piani di sviluppo rurale gestiti dalle Regioni, così che i cinquantadue (52) miliardi di euro per il periodo 2015-2022 siano investiti da subito e in modo efficace”.