Nelle case degli italiani 11 milioni di sistemi di riscaldamento a biomasse, di cui 4,5 milioni obsoleti. La loro rottamazione consentirebbe di abbattere le emissioni fino al 70%. È possibile grazie al Conto Termico, che incentiva fino al 65% della spesa per sostituire gli apparecchi obsoleti con stufe, inserti e caldaie domestiche dotati di moderna tecnologia, meglio se certificati dalle stelle di Aria Pulita.
Roma 7 nov – Oltre un terzo dell’energia rinnovabile italiana è rappresentata dall’energia termica ottenuta da biomasse solide. Nelle abitazioni, in particolare nelle aree rurali, sono funzionanti circa 11 milioni di stufe, di cui circa 4,5 milioni sono ormai obsolete. La sfida è rinnovare rapidamente il parco macchine, economizzando e abbattendo l’impatto ambientale derivato dalle polveri sottili. Ha le idee molto chiare sull’argomento AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, che associa circa 500 aziende della filiera legno-energia e che fa capo alla Cia – agricoltori italiani. Aiel spiega come sia importante promuovere e realizzare il turnover tecnologico e quindi la sostituzione dei vecchi generatori a biomasse, con quelli di nuova concezione realizzati nel rispetto dei requisiti previsti dal decreto di applicazione dell’articolo 290 del Disegno di legge numero 152/2006 elaborato dal Ministero dell’Ambiente e in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Questa norma prevede un sistema di classificazione delle prestazioni in termini di emissioni e di rendimento, che è stata ripresa da Aria Pulita, la certificazione di stufe, inserti e piccole caldaie domestiche a legna e pellet, che assegna un numero crescente di stelle fino a un massimo di quattro al diminuire dei livelli emissivi e al crescere del rendimento termico. Le aziende costruttrici italiane hanno già certificato Aria Pulita oltre 2000 modelli di stufe che rispondono al nuovo criterio di certificazione e che sono quindi disponibili sul mercato per il consumatore finale. Le buone notizie –spiega Aiel-Cia arrivano dagli incentivi Conto Termico che possono arrivare a coprire fino al 65% della spesa necessaria a sostituire un apparecchio obsoleto con uno moderno e dotato di moderna tecnologia. Così -continua Aiel-Cia- si contribuisce in maniera decisiva a vivere in un contesto confortevole e caldo nel rispetto della qualità dell’aria. La sfida –prosegue l’organizzazione- sarà vinta quando i cittadini rispetteranno un semplicissimo vademecum basato su 5 semplici passi: rottamare il vecchio impianto; utilizzare combustibili certificati; svolgere la manutenzione previste sulla stufa; affidarsi solo a personale qualificato; utilizzare correttamente l’impianto come da libretto d’istruzione. A supportare la strategia di Aiel e Cia i dati relativi sul potenziale produttivo di biomassa legnosa. Infatti -spiegano gli esperti dell’Aiel di Cia-Agricoltori Italiani- si riscontra una forte crescita del patrimonio boschivo: negli ultimi 50 anni la superficie boscata in Italia è quasi raddoppiata portandosi sugli odierni 11,8 milioni di ettari, pari al 39% dell’intera superficie nazionale. L’energia dal legno si candida, quindi, a pieno titolo a guidare la rivoluzione verde, alternativa all’uso del fossile. In un’ottica di trasparenza, di informazione corretta e consapevole per i cittadini.
Aiel-Cia ha investito in una comunicazione web con una guida completa dove trovare tutte le informazioni per riscaldarsi con la biomassa legnosa. Su www.energiadallegno.it si trovano, infatti, le modalità di accesso agli incentivi, recapiti di istallatori, manutentori specializzati, consigli sugli apparecchi, oltre agli approfondimenti in tema di qualità e certificazioni.