Cia-Agricoltori Italiani chiede di salvaguardare tipicità italiane con maggiore ricerca
Roma, 16 feb – Lo studio della rivista Scientific Reports e coordinato dall’Italia con Scuola Superiore Sant’Anna e Università di Pisa, secondo cui non c’è nessuna evidenza di rischio per la salute e l’ambiente, in realtà non aggiunge nulla di nuovo ad altre ricerche sul tema già pubblicate negli ultimi anni. Questa volta, trattandosi di enti pubblici, le conclusioni assumono un peso maggiore. Così la Cia-Agricoltori Italiani, che sottolinea come sugli Ogm non ha mai avuto una posizione ideologica.
Bisogna tutelare, però, quelle che sono le esigenze peculiari delle produzioni tipiche dei territori agricoli italiani e scongiurare ripercussioni sui consumi legate alla comunicazione commerciale di queste tematiche.
Parlare solo di Ogm, comunque, vorrebbe dire continuare a concentrare l’attenzione su una tecnologia sempre più datata, continua la Cia, sottovalutando la cisgenetica, nuova frontiera della ricerca, per un’agricoltura più sostenibile dal punto di vista ambientale e della sicurezza alimentare. E’ in questa direzione che si devono concentrare gli investimenti se si vogliono tutelare consumatori e agricoltori.
Le nuove opportunità offerte dalla ricerca vegetale sono straordinarie. Il genome editing o editing genomico, per esempio, è un metodo che permette di selezionare caratteristiche migliorative delle piante senza introdurre tratti estranei alla pianta stessa, come avviene invece per gli Ogm. Questa tecnologia sembra cucita proprio sull’agricoltura italiana: la selezione delle piante, con questa metodologia, non intacca né la qualità né la tipicità delle nostre produzioni e delle nostre varietà locali, perché al di là del carattere desiderato non tocca null’altro del genoma della pianta.