Pier Silvano Borella, vicepresidente di Cia Centro Lombardia, è stato intervistato dal TG4 per parlare dei rincari dei prezzi e nello specifico della situazione della filiera del latte.
“Se non si prende in mano la questione e si tolgono le speculazioni, sarà sempre più difficile per chi deve produrre generi alimentari essere competitivi sul mercato”, spiega Borella, che aggiunge “il Masaf, il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, deve intervenire per limitare tutte le speculazioni in atto a livello globale: dalle materie prime (mangimi), ai carburanti, fino all’energia elettrica.”
L’aumento dei costi di produzione ha oggi raggiunto livelli insostenibili: “Il latte viene pagato 58/59 euro al quintale, la soia 60 euro al quintale: produrre costa più di quello che si incassa, è un’assurdità.”
La crisi in Ucraina influisce poi anche sull’approvvigionamento del mais: “Se una legge permette di usare il mais per produrre energia elettrica significa che questo alimento viene sottratto ad un settore primario. L’energia elettrica è importante, produrre cibo però lo è di più.” conclude Borella.