Cia Agricoltori Centro Lombardia prova grande amarezza e profondo senso di ingiustizia verso l’articolo, pubblicato nell’edizione odierna dell’inserto Milano del Corriere della Sera, nel quale, parlando del livello di inquinamento di Milano, Paride Mantecca, direttore del Centro Polaris per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico presso l’Università Bicocca, ha dichiarato che “Attualmente si stima che nella formazione delle polveri sottili a Milano, l’attività agricola influisce fino al 40%”.
Paola Santeramo, direttore Cia Centro Lombardia: “Come associazione che rappresenta gli agricoltori ci sentiamo in dovere di smentire questi dati, o eventualmente chiediamo che siano mostrate le ricerche e le analisi effettuate per arrivare a queste conclusioni. Ci preme ricordare che durante i lockdown del 2020 e del 2021, le attività agricole non si sono mai fermate al fine di garantire i prodotti alimentari sulle tavole dei cittadini. I dati che ne sono derivati hanno mostrato in quel periodo un chiaro e inequivocabile azzeramento dell’inquinamento, prova questa che se davvero l’agricoltura incide per il 40% non avremmo avuto questi risultati.”
Gli agricoltori sono il primo baluardo per la difesa dell’ambiente proprio perché da esso ne deriva tutta l’attività agricola: l’acqua, l’aria e il suolo sono fondamentali per la produzione di cibi sani e di qualità, pensare che gli agricoltori siano responsabili della loro distruzione ci sembrano discorsi privi di fondamento.
Con grande amarezza si scopre poi, sempre nell’edizione odierna dell’inserto Milano del Corriere della Sera, che la Città ha perso un totale di 12 milioni di euro di finanziamento compresi nel capitolo “Forestazione urbana, periurbana ed extraurbana” del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione europea finalizzati alla riforestazione dell’area urbana.
L’Europa richiedeva la piantumazione di 138 mila alberi all’anno per il 2022 e altrettanti per il 2023, si legge pertanto nell’articolo che i fondi sarebbero andati persi per via dell’assenza di partecipanti alla gara in quanto “non esistono sull’intero territorio della Città metropolitana zone disponibili (aree dismesse, ex cave, ex siti industriali in via di bonifica) e sufficientemente grandi, per creare nuove foreste intorno alla città.”. Si legge inoltre che “Semplicemente: tra città, industrie e agricoltura, tra Milano e provincia, non c’è più spazio per creare nuovi boschi.”.
“Se il motivo per cui questi fondi sono andati perduti è l’assenza di partecipanti al bando causa mancanza di terreni, ci sentiamo in dovere di sottolineare il fatto che se gli organi competenti si fossero rivolti alla Cia, probabilmente i fondi non sarebbero andati perduti” prosegue Paola Santeramo.
“Il target dei 276 mila alberi (la richiesta complessiva dell’Unione europea per il 2022 e il 2023) equivalgono a 50 ettari di terreni necessari. Cia Agricoltori Italiani rappresenta circa 500 agricoltori nella provincia di Milano, 21 di cui all’interno della sola Milano, per un totale di 6000 ettari di terreni complessivi. In poche parole, se fossimo stati coinvolti saremmo riusciti, grazie alla partecipazione dei nostri imprenditori, a trovare lo spazio destinato alle piantumazioni necessarie.”
Aggiungiamo il fatto che in diverse occasioni Cia Centro Lombardia ha promosso iniziative proprio a Milano per sensibilizzare la cittadinanza e spingerla a partecipare alla riforestazione urbana attraverso il regalo di più di 1000 piante. “Ad esempio BalconiAmo, svoltasi due volte nel 2022, a cui hanno partecipato anche rappresentanti delle istituzioni locali, un evento che ha accolto il favore di moltissimi cittadini, i quali hanno contribuito in maniera attiva alla riforestazione urbana posizionando le piante regalate all’interno dei propri domicili.” conclude il direttore Santeramo.