Il presidente Grasso compia ogni sforzo possibile
Roma, 12 dic – Si approvi prima della fine della legislatura la legge sul biologico ferma da mesi in Senato. La Cia-Agricoltori Italiani e la sua associazione di riferimento per il settore, Anabio, si mobilitano per l’approvazione del ddl.
E’ in gioco un provvedimento che favorirebbe l’affermazione dell’agricoltura biologica che l’Onu, nel Programma decennale “Sustainable Food Systems”, ha inserito tra le sue otto iniziative più importanti per la promozione di un modello di consumo in grado di garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità delle risorse naturali.
Non meno importante è la crescita quantitativa dell’agricoltura biologica, che da anni registra in Italia trend positivi e oggi vale il 14% della Superficie agricola utilizzata (Sau) e conta 60 mila produttori -spiegano Cia e Anabio-. L’Italia, inoltre, è il secondo esportatore al mondo di prodotti bio, dopo gli Usa, con un valore che supera il miliardo di euro.
Il disegno di legge sul biologico ha, tra i suoi punti salienti, il riconoscimento e la disciplina dei bio-distretti; l’introduzione dei contratti di rete tra imprese della filiera biologica, la circolazione delle sementi per assicurare la tutela e la circolazione della biodiversità; l’introduzione di una formazione specifica sul biologico, che attualmente le Istituzioni non contemplano. In più, l’approvazione di questa legge consentirebbe all’Italia di potenziare alcuni aspetti qualitativi delle produzioni biologiche, che il Regolamento comunitario ha lasciato in sospeso, rinviandoli di fatto di dieci anni (deroghe e soglie di contaminazione), rendendo le imprese agricole bio ancora più competitive.
Regole e norme innovative che non si può rischiare di dispendere. Per questo Cia e Anabio chiedono al presidente del Senato Pietro Grasso di compiere ogni tentativo per inserire il prima possibile la discussione in aula sul provvedimento.