Si è persa occasione. Nostro sistema dei controlli funziona e deve essere esempio per Bruxelles.
Roma, 19 apr – Le nuove regole europee sull’agricoltura biologica non sono assolutamente in linea con i livelli e gli standard di qualità che sono applicati da anni in Italia, che è al primo posto in Europa per produzione e al secondo per superficie coltivata a “bio”. Esprimiamo quindi tutta la nostra contrarietà come Agricoltori Italiani. Questo il commento di Cia, a conclusione del voto dell’Europarlamento, che ha approvato in via definitiva il nuovo Regolamento su produzione e etichettatura dei prodotti biologici.
Si tratta, di fatto, di norme che non riformano il settore biologico, spiega Cia. Soprattutto non apportano alcun miglioramento per i consumatori nel momento in cui non intervengono sulle regole che riguardano la contaminazione dei prodotti, eliminando dai negoziati la questione delle soglie per i residui di fitofarmaci.
In questo modo si penalizza il nostro Paese, che è tra i più virtuosi nel rispetto del metodo di produzione biologica e del sistema dei controlli, aggiunge Cia, ponendoci in una condizione di svantaggio competitivo in Europa.
Ora bisogna lavorare su due fronti: da un lato insistere a Bruxelles affinché, con gli atti delegati ed esecutivi, si vada verso misure armonizzate sulle contaminazioni e maggiori tutele per i produttori biologici; dall’altro lato riprendere in mano il disegno di legge nazionale sul biologico che il Parlamento uscente non è riuscito ad approvare.