Nell’orto scolastico dell’Istituto Comprensivo Casa del Sole, splendidamente inserito nella cornice del Parco Trotter, a due passi da via Padova, gli ortaggi migranti sono stati seminati, coltivati, annaffiati, ed ora sono maturi e pronti per la raccolta.
Scostando un poco le foglie spuntano i rossi, i verdi e gli arancioni di melanzane africane, ampalaya, okra e rocoto. I nuovi arrivati coabitano serenamente con una distesa di fiori di zucca, ciuffi di origano, basilico, prezzemolo, tralci di vite e grandi bacinelle in cui è cresciuto il riso. A spezzare la tranquillità di questo luogo di pace, però, sul muro di fronte all’orto sono state scritte a colpi di bomboletta spray le parole “Basta Stranieri!”, dolorose ferite che non sono certo il frutto del duro lavoro della maestra Maria Patanè e della sua variopinta classe. Un atto di vigliaccheria e ignoranza, tale scritta, che non solo va contro principi su cui si basa ogni società civile, come la solidarietà e l’inclusione, ma ancor peggio attacca la Casa del Sole, che è prima di tutto casa dei bambini.
Maria Patanè è una maestra di origini siciliane che instancabile lotta ogni giorno per insegnare ai suoi alunni come vivere in una società sempre più multi-etnica. Avendo intuito che uno dei modi migliori per comunicare tra culture distanti tra loro è mettersi attorno a un tavolo, possibilmente imbandito, chiese di aderire al progetto “Nutrire la Città che Cambia” non appena si cominciò a parlarne a Milano, a seguito del primo convegno a Palazzo Reale nell’ottobre 2013. Non solo la classe in cui insegna presso la Casa del Sole ha seguito passo dopo passo tutte le fasi del progetto, ma si è rivelata un sostegno fondamentale, poiché ha permesso di svolgere un’indagine tra alcune famiglie straniere e definire meglio la lista degli ortaggi esotici da coltivare.
L’intolleranza verso gli stranieri si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta l’Europa, innescando meccanismi perversi che dalla paura producono odio, sfruttati da alcuni settori della politica che ne approfittano solo per acquisire consenso. Alla base di tutto ciò vi è senz’altro il timore di dover spartire con i nuovi arrivati le proprie risorse, vedendo così diminuire il proprio benessere. Il fenomeno dell’immigrazione è però inarrestabile, le inaudite violenze nel Sud del Mondo provocano il formarsi di una massa di profughi che affronta viaggi pieni di pericoli per mettersi in salvo. Un’esperienza come l’orto didattico può certamente aiutare ad aprire gli occhi sulle tragedie che si stanno verificando nel mondo, anche sotto casa nostra, grazie al suo messaggio così semplice da poter essere inteso da tutti: non abbiate paura, perché come potete vedere alla Casa del Sole, c’è da mangiare per tutti.