La Cia ribadisce il suo impegno con Libera per promuovere la legalità. Il presidente Scanavino sulle minacce del boss Totò Riina: il lavoro coraggioso di Don Luigi Ciotti non si fermerà. Ripartire dall’agricoltura per produrre lavoro e giustizia.“A Don Ciotti va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno in questo momento difficile. Ribadiamo l’impegno della Cia al fianco del presidente di Libera e dei suoi ragazzi che, nonostante difficoltà e intimidazioni, continuano ad adoperarsi per restituire dignità e giustizia ai tanti territori umiliati dallo sfruttamento mafioso”. Lo afferma Dino Scanavino, presidente nazionale della Confederazione italiana agricoltori, in merito alle minacce del boss di Cosa Nostra Totò Riina.
“Oggi più che mai vogliamo confermare il nostro legame con Don Ciotti, che non è solo formale, ma concreto e fattivo -evidenzia Scanavino-. La partnership tra Cia e Libera va avanti fin dal 2001, anno della fondazione della prima cooperativa “Placido Rizzotto” nel palermitano, ed è stata sancita nel 2008 da un protocollo d’intesa con cui la Confederazione si impegna attraverso le sue strutture e i suoi tecnici a fornire assistenza e consulenza alle cooperative e ai soci del progetto Libera Terra nella gestione dei terreni confiscati alle mafie”.
“Siamo sicuri che Don Ciotti non si fermerà davanti a queste spregevoli minacce e continuerà, come ha fatto in questi anni, nel suo lavoro coraggioso di contrasto alle mafie e di promozione della legalità attraverso il riutilizzo sociale di beni e terreni confiscati alla criminalità organizzata -aggiunge il presidente della Cia-. Noi saremo con lui e con Libera, a dimostrare ancora una volta che si può ripartire dall’agricoltura per proporre un modello di sviluppo alternativo alla logica del sopruso e del ricatto. Dimostrare che ciò che la mafia ha sottratto può essere restituito alla società civile, con i prodotti e i sapori della legalità, creando anche nuove opportunità di sviluppo e di occupazione soprattutto per i giovani”.