Il cacao è un po’ come il maiale, non si butta via alcunché, neanche la ‘buccia’, ci si fa un infuso
Inutile dire che da quando vivo in Perù ho imparato talmente tante cose su cacao e cioccolato che potrei parlarne per ore senza mai stancarmi. La cosa più inaspettata è stata, però, scoprire che esiste un tè di cacao.
Inizialmente pensavo fosse aromatizzato, ma la storia è molto più interessante. Il cacao è un po’ come il maiale, non si butta via alcunché, neanche la ‘buccia’, ci si fa appunto un infuso. E’ una pianta, che fa un frutto, nel quale ci sono i semi, chiamati fave di cacao, queste sono come le mandorle, per intenderci, hanno una pellicina che le protegge. Le fave sono tostate e questa pellicina è tolta, perché per fare il cioccolato non serve. Ma non è buttata, si fa bollire un po’ d’acqua, si mette la ‘buccia’ in un colino e si lascia riposare cinque minuti. Voilà un infuso che profuma di cioccolato e che ricorda l’aroma del tè nero, con un retrogusto tostato.
Non è una nuova moda, ma un rituale appartenente alle civiltà sudamericane, che conoscevano molto bene i benefici del cacao. La buccia delle fave è ricca di sali minerali, magnesio, vitamine, acido oleico e linoleico, che fanno parte della famiglia degli Omega, pectina e teobromina. Quest’ultima ha grandi proprietà, è diuretica e antinfiammatoria, aiuta quando si è stanchi e debilitati, serve a curare il soroche, o malessere per l’altitudine, calma la dissenteria e allevia il mal di testa.
Il tè di cacao non fa solo bene è anche molto buono e perfetto da solo o accompagnato da qualche dolcetto. Il suo profumo cattura subito, il suo aroma ricorda il cacao e le sue note delicate, ma anche speziate, una scoperta che è diventata una coccola quotidiana, prima del lavoro o mentre leggo un libro, sbocconcellando uno dei miei biscotti preferiti.