Aumenti oltre il 200% per zucchine e bietole, raddoppiati i listini di lattuga e pomodori datterino. Settore primario in emergenza: alle perdite di ettari ed ettari di coltivazioni “gelate”, si aggiunge la mancata commercializzazione per le difficoltà di circolazione e logistica. Il presidente Scanavino: “Bisogna stare attenti alle speculazioni”.
Roma, 12 gen – La gelata drammatica di inizio anno rischia di penalizzare non solo gli agricoltori, ma anche i consumatori. Freddo e neve hanno messo in ginocchio migliaia di imprese agricole soprattutto al Sud, dove si produce il 61% degli ortaggi italiani e il 97% degli agrumi nazionali. Produzioni intere falcidiate dal maltempo o bloccate nei magazzini aziendali per le cattive condizioni stradali, che hanno rallentato fortemente la circolazione dei tir e quindi le consegne di prodotti freschi lungo la filiera. La conseguenza di questo “mix” di fattori è un rialzo immediato dei prezzi al consumo, con aumenti che sono arrivati anche al 230% per zucchine e bietole. Lo afferma la Cia-Agricoltori Italiani.
In base alle rilevazioni del Mercato Ortofrutticolo di Fondi (MOF), tra gli incrementi maggiori rispetto allo spesso periodo del 2016 ci sono il +233% delle zucchine siciliane, il +236% della bietolina laziale, il +180% della cicoria, il +100% della lattuga cappuccia, il +83% dei pomodori datterino. Ma rialzi superiori al 60% hanno coinvolto anche cavolfiori, rape e carciofi soprattutto pugliesi.
Le perdite per l’agricoltura sono enormi -ricorda la Cia-. Le nostre stime, in continuo aggiornamento, già parlano di 700 milioni di euro tra danni alle produzioni e alle strutture e mancata commercializzazione. Dove le coltivazioni non si sono “gelate”, l’ondata di gelo eccezionale ha reso impraticabili molte strade rurali e interpoderali, soprattutto in collina e nelle zone montane, rendendo molto difficoltosi gli spostamenti di merci dalle imprese agricole. Con effetti diretti sugli scaffali dei supermercati. “Ma bisogna stare attenti alle manovre speculative -avverte il presidente nazionale Dino Scanavino-. Aumenti eccessivi dei prezzi dei prodotti freschi (soprattutto ortaggi e verdure) non sono giustificabili, anche perché le quotazioni sui campi non hanno subito alcun aumento. Per questo sollecitiamo le autorità competenti a intervenire per stroncare qualsiasi rincaro e comportamento scorretto lungo la filiera”.