Nella notte raggiunti, 7 gradi. Bruciati vigneti, frutteti e ortaggi in Toscana, Emili, Romagna, Veneto e Piemonte. Servono sistemi tecnologici di protezione delle colture e strumenti di gestione del rischio
Roma, 8 apr – Ancora una notte di gelo al Centro Nord con temperature fino a -7 gradi. Nei campi di Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte la lunga morsa del freddo ha stroncato ettari di frutteti e vigneti, piantagioni di orticole e mais. Ingenti i danni che si preannunciano di milioni con un taglio del 50 75% della produzione. Un colpo terribile per le aziende agricole già in crisi. A lanciare l’allarme, dopo la nuova ricognizione, è Cia Agricoltori Italiani che ora incalza le istituzioni affinché non si perda tempo e si intervenga subito ascoltando i territori, sviluppando migliori strumenti di gestione del rischio e incentivando, attraverso il PNRR, lo sviluppo di sistemi tecnologici di protezione delle colture.
Perché è chiaro, chiarisce Cia, come l’Italia sia di nuovo alle prese con ondate anomale di maltempo, sbalzi bruschi di temperature e gelate oltre le previsioni. La Toscana, dalla costa alle aree interne, già all’ottava notte di gelo, ha raggiunto anche i -7 gradi che hanno messo ko le colture in campo, a partire dagli ortaggi, ma anche alberi da frutto in piena fioritura. Molte le aziende che hanno incendiato le rotoballe di fieno per provare ad alzare le temperature nei vigneti; mentre nei meleti sono stati ghiacciati preventivamente i germogli per provare a proteggerli. Con il tempo che non accenna a cambiare, si temono ora ripercussioni anche sul raccolto dei cereali.
In Emilia-Romagna, invece, è andata meno peggio della notte tra il 6 e il 7 aprile, al momento quella decisiva per la frutticoltura regionale. Ciliegi in fioritura, ma anche pereti e meleti, stanno infatti pagando a caro prezzo il gelo che si ripete da notti con il termometro fino a -4 gradi. In Romagna e Centro Emilia il peggio è toccato anche agli ortaggi a foglia destinati al consumo fresco, ma anche ai vigneti, con i germogli del Lambrusco completamente lessati dal freddo.
Fenomeno meteorologico decisamente anomalo dicono anche in Veneto e Piemonte con il Monferrato arrivato nella notte a -6 gradi. In entrambe le regioni sono i vigneti a risentirne di più e dai quali tempo un paio di giorni, emergerà tutto il danno causato dalla lessatura delle gemme. In Veneto, inoltre, non si sono salvate alcune varietà di peschi, albicocchi e susini e seminativi quali barbabietola e mais.
“Sono ore importanti per monitorare la situazione, ma anche per intervenire con tempestività, ha dichiarato il presidente nazionale di Cia, Agricoltori Italiani, Dino Scanavino. Il passaggio tra istituzioni regionali e centrali deve essere automatico ed eccellente per dare risposte che ormai conosciamo, come il riconoscimento dello stato di calamità naturale per attivare i risarcimenti in tempi rapidi. Allo stesso tempo, ha aggiunto, occorre, sul piano nazionale, spingere l’innovazione sul fronte degli strumenti di gestione del rischio che vanno adeguati prontamente ai cambiamenti climatici in atto, ma anche incentivare e aumentare il contributo a favore dell’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante, già presente in alcuni Psr, utilizzando i fondi della nuova Pac. Il PNRR, ha infine concluso Scanavino, guardi anche a questi eventi estremi e agli effetti drammatici che hanno sull’agricoltura che per affrontarli ha bisogno anche di innovazione e di risorse importanti da destinare a sistemi tecnologici di protezione delle colture”.