La Cia si schiera contro le trivellazioni e lancia un appello: “Coltiviamo di più la terra, che garantisce cibo sano ed energie pulite alternative al petrolio”.
La Cia-Agricoltori Italiani aderisce al Comitato nazionale per il “Si” al prossimo quesito referendario, a cui sono chiamati a rispondere i cittadini italiani il prossimo 17 aprile; la Cia ritiene che risposte ai fabbisogni energetici siano nel lavoro dell’agricoltore che non sfregia la terra prosciugando risorse ma che la preserva, la ama, la coltiva rendendola fruttuosa, crea paesaggio e produce energie “pulite” e rinnovabili, quindi infinite.
Gli agricoltori rappresentano la “risposta verde” al petrolio. In Italia, i margini di crescita e sviluppo dell’agricoltura e delle attività connesse sono enormi; il Paese deve quindi credere e investire nel settore primario, anziché favorire l’esercizio di trivellazioni in mare e in terra per estrarre risorse energetiche fossili che tendono all’esaurimento.
Agricoltura non è solo vino, olio, ortofrutta, allevamenti di eccellenza, ma è anche paesaggio, sostenibilità ambientale ed energia. Oggi l’agricoltura italiana ha già conseguito notevoli risultati per l’autosufficienza energetica da rinnovabili, ma molto ancora resta da fare: parliamo di energia ricavata dal legno, dallo scarto delle coltivazioni, dal sole, dai residui organici degli animali, assorbimenti attivi di Co2 da suoli e da foreste.
Agricoltori e cittadini insieme possono dettare una linea che imponga alle Istituzioni di compiere una svolta verso una legge che promuova la sostenibilità e che offra nuove opportunità imprenditoriali e di lavoro.
Con lo slogan “Perché trivellare l’Italia? Coltiviamola!” la Cia promuoverà nei prossimi giorni, e fino al 16 aprile, numerose manifestazioni di sensibilizzazione sull’importanza del referendum, in tutto il territorio nazionale. La scelta giusta da fare è: votare “si” per bloccare le trivelle.
Scarica il PDF con la locandina del referendum del 17 aprile.
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