Il Ministro Maurizio Martina ha firmato il decreto attuativo del provvedimento “Campolibero”, relativo alla dematerializzazione dei registri di carico e scarico nel settore vitivinicolo.
Il Ministro delle politiche, alimentari e forestali Maurizio Martina ha annunciato la proroga al 31 dicembre 2016 dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà della tenuta in forma dematerializzata dei registri vitivinicoli. Per “dematerializzazione” si intende la trasmissione in modalità telematica di tutti i registri di cantina attualmente compilati in forma cartacea dai soggetti obbligati.
Sono obbligati a rispettare tale adempimento, tutti coloro che detengono un prodotto vitivinicolo o dell’aceto di vino per attività imprenditoriale o commerciale. Il Mipaaf informa che la dematerializzazione dei registri sarà obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2017. Per chi ha già una contabilità informatica in azienda, inoltre, i termini per registrare le operazioni sono fissati in 30 giorni. Ulteriori semplificazioni sono previste per i produttori sotto i 1.000 ettolitri annui per esempio attraverso registrazioni cumulate durante il periodo vendemmiale.
Le organizzazioni che rappresentano la filiera vitivinicola hanno accolto con grande soddisfazione la notizia. Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini hanno fatto presente in una nota: “Avevamo fortemente sollecitato a intervenire in tal senso, essendoci la necessità di un congruo periodo di sperimentazione per consentire alle aziende di adeguare le attuali modalità di compilazione dei registri ai nuovi sistemi dematerializzati previsti nelle due forme individuate (on line/web service). Ringraziamo il ministro Martina e l’Ispettorato centrale repressione frodi (Icqrf) per l’attenzione dimostrata”.
Le sette Organizzazioni del settore vino commentano: “la semplificazione degli adempimenti e la telematizzazione delle procedure – da sempre auspicata dalla filiera – segna un passaggio epocale. Il maggior periodo di sperimentazione dovrà consentire alle imprese e alla Pubblica amministrazione di verificare che i meccanismi informatici assicurino il perfetto funzionamento e la piena rispondenza con le attività aziendali, per evitare così di incorrere in errori e disfunzionalità potenzialmente sanzionabili dalle autorità di controllo”.